Questa la domanda che ci pone Oikos durante il Salone del mobile 2017 e noi accettiamo la sfida e ci ragioniamo con voi.
Il primo elemento che ci sottopone Oikos è il sempre fedele bianco, un colore che non ti tradisce mai, ma che troppo spesso è visto come una soluzione facile per chi ha poca fantasia. Ebbene Oikos risponde a questa affermazione con ben 187 tipi di bianco con diverse finiture materiche che modificano l’esperienza percettiva.
Ancora sicuri che il banco sia banale? Allora vi portiamo a scoprire il percorso White in the city creato in partecipazione con Oikos per il Fuorisalone di quest’anno. Diverse le location che sono state scelte, da Claudio Balestri, presidente di Oikos e del celebre designer Giulio Cappellini. Alla Pinacoteca di Brera con White Architecture il bianco viene raccontato attraverso installazioni architettoniche dei grandi nomi del design internazionale.
Nella Sala della Passione di Brera, invece, Marco Piva racconta il bianco in rapporto al lusso attraverso le mille declinazioni che questo colore permette.
Passando per i corridoi dell’Accademia di Brera sono invece gli studenti dell’istituto che utilizzano il bianco per illustrare il ben-essere attraverso la creazione di diverse opere. I 187 bianchi di Okios sono stati esposti nell’ex chiesa di San Carpoforo, dove una spettacolare installazione ha raccontato la personale visione di Oikos di White Ben-Essere.
Il benessere che da Oikos viene inteso anche nei riguardi del nostro pianeta tramite pitture senza emissioni nocive. Il percorso emozionale con fili sospesi e onde sul soffitto sembra simulare il respiro, l’aria intorno a noi…aria pura ovviamente!
Benessere in senso ampio, perché se è vero che i colori influenzano lo stato d’animo, altrettanto importante è la nostra salute e quella del nostro Pianeta. La giusta scelta del colore non va quindi fatta solo per esprimere la nostra personalità, ma dobbiamo anche pensare all’aria che respiriamo all’interno della nostra casa. Oikos ci aiuta nella scelta grazie alle sue tinte ecologiche dal 1984.
A Palazzo Cusani invece importanti architetti e designer hanno realizzato diverse installazioni attraverso i piani del palazzo per dare la loro personale interpretazione di questo importante colore. All’ultimo piano è lo stesso Cappellini che con White Icons racconta il bianco attraverso prodotti e materiali che sono diventati punti di riferimento e che si sono caratterizzati proprio per l’uso di questo colore. La voce viene poi passata ai giovani designer e progettisti che con White Young Innovative utilizzano il bianco per presentare oggetti innovativi per il benessere degli ambienti.
Per noi di Non ditelo all’architetto le tinte del benessere sono quelle che ci ricordano la natura, il mondo naturale ci dona sensazioni positive anche solo attraverso i suoi colori. Le tinte verdi, il bruno della terra, come l’azzurro del cielo ed il bianco dell’aria ci possono donare benessere e tranquillità, sfruttiamoli quindi al meglio negli spazi che viviamo di più.
E per voi, qual’è il colore del benessere?
Continuate a pensarci perchè non finisce qui e dopo la settimana del design di Milano si continuerà a parlare di questo…