Siamo arrivati con l’ultimo treno ma anche noi oggi vi parliamo dell’Expo 2015 appena terminata, che ha avuto come protagonista Milano.
Le Nazioni partecipanti si sono cimentate con il tema ‘Nutrire il Pianeta’, argomento molto interessante, spunto di varie riflessioni, qualcuna anche polemica, qualcuna anche ingiustamente polemica, qualcuna anche giustamente polemica!
Noi non siamo qui per fare polemica figuriamoci’¦anche perchà© non vi nego che noi all’Expo ci siamo andati per vedere le architetture.
I paesi partecipanti hanno realizzato i propri padiglioni spesso utilizzando materiali eco-sostenibili e riciclabili, sotto tema della manifestazione e pane per i denti di Non ditelo all’architetto!
Abbiamo assoldato il piccolo Matteo e, muniti di passeggino, siamo partiti alla volta di Milano pronti a sbaragliare le lunghissime file, grazie al piccolo architetto in fasce che ci ha aperto le porte di Expo 2015!
I padiglioni che per deformazione professionale ci hanno colpito di più sono stati prima di tutto il padiglione della Polonia che, non ditelo all’architetto, avrebbe potuto essere un nostro progetto!
Il padiglione realizzato dallo studio polacco 2PM è un solido rettangolare, la cui superficie esterna è delineata da scatole di legno che sembrano proprio le nostre amate cassette di frutta.
Anche il padiglione del Sud Tirolo utilizza le cassette di frutta andando a comporre tutta l’area del bancone e dei divisori e, come per il padiglione della Polonia, anche le simpatiche sedute per l’area ristoro questa volta senza rotelle.
Fuori del padiglione dell’argentina, se ci si vuole riposare, possiamo trovare invece che cassette di frutta dei comodi pneumatici trasformati in poltroncine.
L’olanda per il suo ristorante utilizza invece come paralumi per le lampade dei vasi in coccio, un’idea semplice e molto riuscita.
L’Uruguay è stato più sottile nella sua interpretazione del materiale di recupero, utilizzando delle bellissime tavolette di legno per la facciata del suo padiglione.
Si tratta di una complessa struttura in legno, acciaio, vetro e materiali riciclabili, un incontro tra tecnologia e natura.
I padiglioni presenti all’Expo, architettonicamente parlando, erano tutti degni di nota, bellissimi, tecnologici, suggestivi e altro ancora ma sicuramente questi di cui vi abbiamo parlato, primo tra tutti quello della Polonia, sono quelli che maggiormente ci hanno colpito.
Questi sono i padiglioni che più degli altri sono andati incontro alla nostra filosofia e all’amore per i materiali di recupero e la creatività nel riutilizzare e trasformare oggetti che nascono con altre destinazioni d’uso, quindi non ditelo all’architetto e non ce ne vogliano le archistar ma al padiglione dell’Italia, del Giappone e della Germania noi abbiamo preferito le cassette di frutta del sud Tirolo e della Polonia e gli affascinanti legni di recupero dell’Uruguay.